Eusapia Palladino fu una delle medium più discusse tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. I suoi esperimenti hanno suscitato al contempo ammirazione e scetticismo e sono stati...Show moreEusapia Palladino fu una delle medium più discusse tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. I suoi esperimenti hanno suscitato al contempo ammirazione e scetticismo e sono stati frequentemente oggetto di attenzione mediatica. Questa tesi esamina la rappresentazione di Palladino negli articoli del Corriere della Sera in due distinti periodi: da settembre a ottobre 1892 e da novembre 1906 a luglio 1907. L’analisi, basata su quarantaquattro articoli selezionati, mostra come la copertura giornalistica del 1892 fosse fortemente scettica. I giornalisti definirono gli esperimenti della medium inganni, facendo riferimento alle osservazioni critiche di figure come Eugenio Torelli Viollier. Nel periodo 1906/1907, tuttavia, il tono della narrazione cambiò. Scienziati come Cesare Lombroso, Enrico Morselli e Filippo Bottazzi sottoposero i fenomeni di Eusapia Palladino a diverse indagini – Bottazzi, però, lo fece in condizioni controllate – contribuendo così a un approccio mediatico più sfumato. Pur permanendo alcuni dubbi, si svilippò una maggiore apertura alla possibilità che determinati fenomeni potessero essere autentici. Questa evoluzione fu ampiamente influenzata dal positivismo, la corrente scientifica dominante dell’epoca, che privilegiava la verifica empirica e l’osservazione sistematica. Il presente studio evidenzia come gli sviluppi scientifici, giornalistici e intellettuali abbiano influenzato la copertura mediatica di Eusapia Palladino. Inoltre, contribuisce in qualche misura a una più ampia comprensione dell’interazione tra media e scienza nell’Italia di fine Ottocento e inizio Novecento, evidenziando il ruolo del contesto storico e culturale nella percezione dei fenomeni spiritici.Show less
This thesis opts to explore the theme of the transmission of trauma across generations in three literary works by three Italian women authors. By the way of a narratological, contextual and...Show moreThis thesis opts to explore the theme of the transmission of trauma across generations in three literary works by three Italian women authors. By the way of a narratological, contextual and comparative analysis we will be considering the significance of the theme in the novels Cenere by Grazia Deledda (1904), Una donna by Sibilla Aleramo (1906) and La casa nel vicolo by Maria Messina (1921); while also examining the plot, themes, endings and structure through a historic-contextual lens.Show less
Tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo, l’Italia è stata al centro di grandi cambiamenti demografici e socio-culturali in seguito all’aumento del numero di arrivi di migranti e rifugiati in...Show moreTra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo, l’Italia è stata al centro di grandi cambiamenti demografici e socio-culturali in seguito all’aumento del numero di arrivi di migranti e rifugiati in cerca di una vita migliore e di opportunità di lavoro in Europa centrale. L'obiettivo centrale di questa tesi è di esplorare come la letteratura ed il cinema italiano approcciano il tema dell’immigrazione. La domanda di ricerca è dunque la seguente: in che modo viene trattato il tema dell’immigrazione in generi letterari e cinematografici diversi? In particolare, verrà analizzato in che modo (e perché) le diverse modalità narrative e generi cinematografici e letterari degli ultimi anni (2015-2020) riescano ad approcciare questo tema. La scelta del genere narrativo, influisce sulla modalità di rappresentazione di personaggi e luoghi, ed influisce sullo spessore con cui il tema viene trattato? Inoltre, ha importanza se chi scrive abbia vissuto da vicino, o meno, il viaggio migratorio? Le opere vengono narrate da chi è partito dal proprio paese per emigrare in Italia, oppure da chi sia in Italia e “accoglie? Al fine di rispondere alla domanda di ricerca centrale, e le varie sotto domande nella tesi sono state analizzate tre opere diverse: il film comico Tolo Tolo (2020) diretto da Checco Zalone, il documentario Fuocoammare (2016) diretto da Gianfranco Rossi e il romanzo Adua (2015) scritto da Igiaba Scego. Questa analisi viene fatta attraverso il metodo di lettura ravvicinata nel contesto di genre theory e imagology.Show less
Dino Buzzati and Anton Koolhaas: two authors from different countries and backgrounds, the first a Dutchman, the second an Italian. They have nonetheless much in common. Not only did they live...Show moreDino Buzzati and Anton Koolhaas: two authors from different countries and backgrounds, the first a Dutchman, the second an Italian. They have nonetheless much in common. Not only did they live during the same day and age, they were both authors and journalists with a keen interest in the world and behaviour of animals. This is particularly visible in their short story collections dedicated to animals, Il Bestiario di Dino Buzzati (2015) edited by Lorenzo Viganò and Alle Dierenverhalen (1992). In their renderings of the animal world, they furthermore actively stimulated readers to leave behind their present position and share the perspective of the animal. This thesis centres around the concept of narrative empathy and explores the ways in which Buzzati and Koolhaas try to elicit an empathetic response from their readers. It thus takes on a comparative approach and, through a close reading analysis of some of the stories, investigates which narrative strategies can be said to influence the evocation of narrative empathy and thus, affect readers’s response. The first section offers a brief overview of the main features of Animal Studies and how the concept of empathy has evolved therein. Then follows a general discussion of the debates and studies surrounding Buzzati’s and Koolhaas animal narratives. The fourth chapter outlines the methodology and discusses the concepts that frame my analysis. The fifth chapter contains my interpretative efforts and offers an analysis of six short stories by Koolhaas and Buzzati. The conclusive chapter will reflect on my findings and point to interesting lines of inquiry for future studies.Show less
In questo studio viene analizzata l’immagine nederlandese dal punto di vista italiano. Partendo dalla teoria dell’imagologia, in cui gli studiosi Leerssen et al. hanno dato un grande contributo,...Show moreIn questo studio viene analizzata l’immagine nederlandese dal punto di vista italiano. Partendo dalla teoria dell’imagologia, in cui gli studiosi Leerssen et al. hanno dato un grande contributo, vengono confrontate e analizzate diverse fonti secondarie che contengono immagini nederlandesi. Dagli studi di Van Gorp e Béneker (2007), Krol (2009) e Verheul (2014) emergono alcuni degli stereotipi nederlandesi che insieme formano un’immagine della cultura, della nazione e dei suoi abitanti. Queste immagini vengono elencate e analizzate e viene fatto un confronto con le immagini che si trovano nell’analisi di altre fonti (primarie e secondarie) italiane, nonché con un dataset tratto da un questionario a cui hanno risposto quasi 500 italiani. Il questionario è stato creato e diffuso espressamente per questa tesi. Si cercherà di rispondere alla domanda se vi è una differenza tra l’immagine nederlandese dal punto di vista degli italiani che vivono nei Paesi Bassi rispetto all’immagine nederlandese dal punto di vista degli italiani che non sono mai stati nei Paesi Bassi.Show less
Nella presente tesi ci si è posti l’obiettivo di investigare le difficoltà incontrate da apprendenti italofoni nell’acquisizione del neerlandese come lingua seconda. Si focalizza sui fenomeni...Show moreNella presente tesi ci si è posti l’obiettivo di investigare le difficoltà incontrate da apprendenti italofoni nell’acquisizione del neerlandese come lingua seconda. Si focalizza sui fenomeni linguistici in cui la sintassi interfaccia con aspetti legati al discorso o alla semantica. Attraverso un sondaggio on-line è stata verificata L'Interface Hypothesis, che suggerisce che i fenomeni di interfaccia creino dei problemi permanenti per apprendenti. Le osservazioni effettuate confermano che lo scrambling del pronome indefinito specifico in neerlandese rappresenta una sfida per gli apprendenti italofoni, anche nelle fasi più avanzate del loro percorso di apprendimento. La tesi finisce con una proposta di unità di acquisizione per insegnare questo fenomeno.Show less
This study examines the position of auxiliaries in Italian and Dutch from a syntactic comparative perspective. It deals with the auxiliaries 'to be' and 'to have' in four types of sentences in...Show moreThis study examines the position of auxiliaries in Italian and Dutch from a syntactic comparative perspective. It deals with the auxiliaries 'to be' and 'to have' in four types of sentences in which the auxiliaries are in the explicit form: in the main simple ones, in the explicit subordinates, in the dependent and in the independent interrogatives. It is shown that the auxiliary moves to the complementizer phrase in Dutch in the main simple active sentences and in the polar interrogative sentences, but not in Italian, where the auxiliary remains in the inflectional phrase. In explicit subordinate sentences and indirect interrogative sentences, the differences between Italian and Dutch in the linear word order are due to syntactic differences in the relationship between head and complement within the verb phrase.Show less
In questa tesi ci concentreremo sugli oggetti presenti nel romanzo Lessico famigliare di Natalia Ginzburg. Lessico famigliare è una famosa opera letteraria degli anni Sessanta, più precisamente...Show moreIn questa tesi ci concentreremo sugli oggetti presenti nel romanzo Lessico famigliare di Natalia Ginzburg. Lessico famigliare è una famosa opera letteraria degli anni Sessanta, più precisamente scritta nel 1963. L’opera è di natura autobiografica e descrive le vicende della famiglia Levi avvenute tra il 1920 e il 1950. Il concetto del linguaggio usato all’interno della famiglia Levi, la protagonista del romanzo, ha attirato in maniera particolare l’attenzione della critica; nello stato dell’arte vedremo infatti alcuni esempi di studiosi che hanno trattato questo argomento “lessicale”. Vi è tuttavia un altro aspetto importante ossia quello della rilevanza degli oggetti quotidiani che sono collegati alle persone, ai luoghi e alla memoria della piccola protagonista, Natalia, aspetto che è stato sottovalutato negli studi accademici fino a oggi e per questo motivo questa tesi si pone l’obiettivo di dare un contributo attraverso un’indagine estesa sugli “oggetti” familiari che appaiono in ogni pagina del libro. Lo scopo di questa ricerca è dunque quello di esplorare l’importanza degli oggetti della vita di ogni giorno nel libro stesso, come questi sono collegati al periodo storico in cui la storia si svolge, i luoghi in cui si trovano gli oggetti e le persone che li usano, nella vita di Natalia.Show less
This thesis opts to explore the distinct role of literary objects in the beloved Cinderella fairy tale, while making a comparative analysis of the objects in the three versions by Giambattista...Show moreThis thesis opts to explore the distinct role of literary objects in the beloved Cinderella fairy tale, while making a comparative analysis of the objects in the three versions by Giambattista Basile, Charles Perrault and the brothers Grimm. We will take a look at the cultural significance of the objects and their ability to adapt to a different cultural background, focusing at the same time on their narrative qualities.Show less
L’obiettivo principale di questo studio è approfondire il profilo socioculturale di Anna da Schio dal punto di vista linguistico, sia grazie alle lettere ai suoi diversi interlocutori, sia grazie a...Show moreL’obiettivo principale di questo studio è approfondire il profilo socioculturale di Anna da Schio dal punto di vista linguistico, sia grazie alle lettere ai suoi diversi interlocutori, sia grazie a fonti secondarie. La domanda primaria si concentra sulla competenza linguistica della scrivente, intrinsecamente legata all’educazione e alla formazione ricevuta. Questa questione ne solleva una più profonda sulla lingua madre, su come questa figlia nobile impari a scrivere in italiano, sull’uso che compie di francesismi e su alcuni tratti linguistici settentrionali nelle sue lettere. La domanda secondaria concerne il rapporto con Alessandro Torri (il destinatario principale) e gli altri interlocutori e, in generale, la sua rete di relazioni, che può essere considerata indicativa per la posizione socioculturale di Anna da Schio come donna intellettuale del primo Ottocento.Show less